vanity, 25 aprile 2005
Matrimoni gay in Spagna
• Sostituendo nel codice civile le parole “marito e moglie” con “coniugi” e inserendo una frase in cui si dice che il matrimonio “comporta gli stessi obblighi e gli stessi effetti sia che i contraenti siano dello stesso sesso o di sesso differente”, il Congresso spagnolo ha detto sì al provvedimento che ammette il matrimonio tra omosessuali. Poiché l’approvazione del Senato è scontata, si prevede che la legge entri in vigore entro luglio. La Chiesa è violentemente contraria: papa Ratzinger aveva già definito le nozze gay “distruttive per la famiglia e per la società” e il cardinale Trujillo ha detto adesso che i funzionari dello Stato cattolici dovranno fare obiezione di coscienza e rifiutarsi di celebrare un matrimonio tra omosessuali. Ma Zapatero è piuttosto tranquillo: i sondaggi dicono che il 66 per cento della popolazione è con lui. Nello stesso giorno in cui i deputati hanno approvato le nozze gay, è passato anche il divorzio breve (lo può chiedere già tre mesi dopo le nozze uno qualunque dei due coniugi senza giustificarsi e non c’è bisogno di un periodo preventivo di separazione) e un emendamento al codice civile che obbliga i maschi sposati a collaborare con la moglie nei lavori domestici.[Giorgio Dell’Arti]