vanity, 16 maggio 2005
Pil diminuito dello 0,5
• L’Istat ha fatto sapere che nel primo trimestre del 2005 il Pil italiano è diminuito dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente. “Pil” è una sigla che sta per “Prodotto interno lordo”. Molto schematicamente possiamo tradurre il comunicato dell’Istat così: nel periodo gennaio-marzo del 2005 abbiamo prodotto e venduto meno che nel periodo ottobre-dicembre 2004. Meno per quanto? Meno per lo 0,5 per cento di quanto avevamo prodotto nel trimestre precedente.
• Senonché anche nello scorso trimestre (ottobre-dicembre 2004) avevamo prodotto e venduto meno che nel trimestre precedente (luglio-settembre 2004). Perciò è da due trimestri che la nostra produzione cala. Quando a un paese succede questo, si dice che è in “recessione”. Il termine “recessione” (vale a dire: “crisi piena”) è talmente brutto che il ministro dell’Economia Siniscalco è corso a Bruxelles per spiegarsi con i partner europei, costoro hanno espresso preoccupazione per l’Italia, e Berlusconi ha pronunciato parole ancora pochi giorni fa inimmaginabili: ha detto che si deve affrontare la crisi mettendosi d’accordo con i sindacati e che bisogna chiedere un contributo di idee e di aiuto all’opposizione.
• Su questo sfondo drammatico, si inserisce la notizia che la Fiat, in base ai dati di vendita di aprile, ha perso un altro 15% di quota di mercato rispetto all’aprile del 2004. Un anno fa nello stesso periodo aveva venduto più di 95 mila vetture, adesso solo 82.700. La situazione, mentre scriviamo, è aggravata dal fatto che stanno scioperando le bisarche, cioè i camion che trasportano le automobili. Gli autosaloni non ricevono i prodotti da vendere, dunque la quota di mercato di maggio minaccia di essere più bassa di quella di aprile, mentre i piazzali di stoccaggio dell’azienda si riempiono di auto per il momento inutilizzabili. La produzione di Melfi (Punto e Lancia Y) è stata bloccata dalle 22 di lunedì 16 maggio e 5000 operai sono stati messi in cassa integrazione.