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 2005  maggio 23 Lunedì calendario

Ricucci e le azioni Rcs

• Stefano Ricucci, giovane immobiliarista romano e prossimo sposo di Anna Falchi, sta comprando da molte settimane azioni Rcs, la società che possiede il “Corriere della Sera”. Ha raggiunto a questo punto una quota del 13,5 per cento, divenendo di fatto il primo azionista del Corriere, insieme a Mediobanca. Questi acquisti hanno fatto salire il titolo Rcs oltre i 6 euro, un prezzo che gli analisti considerano assurdo: la società, secondo loro, non vale più di quattro euro ad azione. Come mai allora Ricucci continua a comprare senza badare a spese e anzi ha dichiarato di voler raggiungere al più presto la quota del 15 per cento? Nessuno sa rispondere a questa domanda. La proprietà del “Corriere della Sera” è infatti blindata in un patto di sindacato che riunisce quindici soci e controlla più del 50 per cento dell’azienda. Comprare senza speranza di entrare nel patto sembrerebbe inutile. Un patto di sindacato è infatti un’alleanza che non si può rompere senza incorrere nei rigori della legge: in pratica i 15 soci che vi aderiscono si sono vincolati a comportarsi come se fossero un solo azionista. I 15, ricordiamolo, rappresentano il meglio dell’industria e soprattutto della finanza italiana: Banca Intesa, Mediobanca, Fiat, Della Valle, Ligresti, Capitalia, ecc. Ci sarebbe una sola strada per far decadere i patti del sindacato: lanciare un’Opa. Potrebbe la Fiat, nelle condizioni in cui si trova, rifiutarsi di incassare 500 milioni di euro? E d’altra parte Ricucci ha davvero tutti i soldi che ci vogliono per un’operazione del genere o c’è qualcuno che manovra dietro di lui? Gli osservatori giurano che almeno uno dei 15 soci del patto ha di sicuro già tradito e si prepara a vendere. A Milano, Ricucci viene visto con tale orrore che la redazione del “Corriere” ha scioperato per un giorno contro di lui, come se lo sciopero, in una società libera, potesse impedire a un privato cittadino di comprarsi in Borsa tutte le azioni che vuole al prezzo che vuole.[Giorgio Dell’Arti]