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 2005  maggio 23 Lunedì calendario

Il rapimento Cantoni

• Mentre scriviamo, la milanese Clementina Cantoni, di 32 anni, è ancora nelle mani del suo rapitore Timor Shah. Costui è un ex poliziotto dell’epoca talebana, trasformatosi poi in bandito al cambio di regime. Ha praticamente tutta la famiglia in galera. Chiede, per rilasciare Clementina, che siano fatti uscire di prigione sua madre e due complici. Il governo afgano, e anche il popolo di quel paese, hanno reagito con grande forza al sequestro: Karzai ha proclamato più volte che le autorità afgane faranno di tutto per liberare la Cantoni, il sequestro occupa le prime pagine dei giornali e le aperture dei tg, ci sono state molte manifestazioni di donne che agitavano la foto della Cantoni chiedendone la liberazione. In Italia, invece, il sequestro non ha suscitato le stesse emozioni e proteste dei sequestri Sgrena o delle due Simone. Clementina Cantoni è infatti soltanto una donna che si dedica all’Afghanistan senza appartenenze politiche dichiarate e senza far parte in alcun modo del nostro circuito dei media. Pochissime le sue foto in circolazione, quasi inesistenti le immagini tv precedenti il sequestro (che abbondavano negli altri casi).

• Il sequestro della Cantoni ha riportato in primo piano la condizione in cui gli americani tengono i loro prigionieri di guerra. Prigionieri afgani sarebbero stati torturati nel carcere di Bagram, dove, secondo il New York Times, almeno due detenuti sono morti per sevizie. Indignazione nel mondo arabo hanno suscitato anche le foto di Saddam in mutande, stampate dall’inglese “Sun” e dall’americano “New York Post”. Si tratta di immagini rubate, che purtroppo ribadiscono ai musulmani la sensazione che gli americani vogliano non solo sconfiggerli, ma anche umiliarli. [Giorgio Dell’Arti]