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 2005  giugno 09 Giovedì calendario

Clementina Cantoni libera

• Clementina Cantoni, 32 anni, è stata liberata dopo essere rimasta per 24 giorni nelle mani del bandito talebano Timor Shah. Ha raccontato che non le è stato torto un capello, che la notte dormiva con la caviglia legata al polso di uno dei suoi carcerieri, che costoro, vedendo in tv le vedove afgane che sfilavano chiedendo la sua liberazione, si sono messi a ridere. Ha anche detto che i suoi sequestratori credevano d’aver preso un’americana e si sono molto meravigliati quando hanno capito che lei era italiana. “Non sapevano neanche dove sta l’Italia e quando hanno saputo che era in Europa mi hanno chiesto se era più forte la Germania o la Francia”. Queste ultime dichiarazioni vanno prese con le molle: le autorità italiane non hanno messo Clementina a disposizione dei giornalisti per un paio di giorni e in questo periodo di tempo l’hanno istruita su quello che doveva e poteva dire. Il problema principale riguarda il riscatto, di cui non si deve parlare e di cui non si è parlato. In altri termini: bisogna togliere dalla testa dei banditi mediorientali l’idea che gli italini paghino per i loro sequestrati. Ci sono più di cento italiani in Afghanistan che corrono, da questo punto di vista, parecchi rischi. Su questo, allora, non scriveremo una parola neanche noi, anche se sarebbe opportuna forse (come ha reclamato Angelo Panebianco sul “Corriere della Sera”) una presa di posizione pubblica e ufficiale del governo, condivisa se possibile anche dall’opposizione. Infine, sulla freddezza con cui il sequestro Cantoni è stato vissuto in Italia: persino Valentino Parlato, nume tutelare del “manifesto”, ha ammesso che, per ragioni che lui non sa spiegare, Clementina è stato un ostaggio di serie B. Le ragioni in realtà sono semplici: Clementina non appartiene a nessun partito o movimento capace di rivendicare il sequestro come proprio (possibilmente in chiave anti-americana) e di mobilitare, di conseguenza, i media; anche dopo la liberazione, Clementina ha dimostrato di avere con i media un rapporto sobrio (o, se si preferisce, sano): ha risolto tutto con una conferenza stampa, ha evitato atteggiamenti da vittima o da diva, non s’è fatta fotografare in pose da vamp, non ha ringraziato i suoi rapitori, non l’ha mai buttata in politica.