vanity, 19 giugno 2005
Festa per Bossi
• A Pontida si è svolta la festa per il ritorno di Bossi. Centomila persone, una bandiera da 17 mila metri quadri (a quanto si sa, primato da Guinness), acquisti sulle bancarelle con monete di nuovo conio, (tra queste il “neuro”). Discorso infuocato di Bossi per la Padania e contro l’Europa ("abbiamo combattuto contro l’Europa che voleva i pedofili e abbiamo vinto"), e poi contro il partito unico predicato da Berlusconi (“c’è già ed è la Lega”). Però Bossi è apparso subito molto affannato e stanco, la malattia ha per ora appannato la vecchia foga del combattente: dopo appena un quarto d’ora il capo leghista ha smesso di parlare. Ha preso la parola anche Castelli, difendendo soprattutto la sua posizione sul caso Sofri, a cui il ministro della Giustizia non vuole controfirmare la grazia. In settimana Ciampi aveva chiesto alla Corte costituzionale se questa firma del ministro a una grazia decisa dal Quirinale possa o no essere rifiutata (sia o no un atto dovuto) e Castelli, a Pontida, è partito all’attacco dicendo che la sinistra "vuol liberare gli assassini". Ha poi detto ai giornalisti, per non scontentare Berlusconi, che il suo discorso non andava interpretato come un attacco al Quirinale. A festeggiare Bossi a Pontida sono andati anche Tremonti e Urbani. Calderoli, che ha parlato di un’iniziativa per portare la Lega anche al Sud (“tutti – dal Sud e dal Nord – contro Roma ladrona”), ha poi detto che il problema dei violentatori “si risolve con una bella sforbiciata pwerché quelle sono bestie”. [Giorgio Dell’Arti]