vanity, 18 luglio 2005
L’attentato a Londra
• I morti di Londra stanno tutti insieme in una grande tenda bianca di quattromila metri quadrati messa nel cortile dell’Honourable Artillery Army. Qui gli esperti confrontano i vari dna e li identificano. Domenica mattina, il nostro ministero degli Esteri ha fatto sapere che è stato trovato anche il corpo di Benedetta Ciaccia, la ragazza romana di trent’anni di cui, dal 7 luglio, s’erano perse le tracce.
• Di Benedetta s’è saputo che era uscita di casa alle sei di mattina di quel giorno, blu jeans, maglietta nera, al collo la solita collana con un dente di squalo. Aveva preso il treno da Norwich alle 6 e 25. Questo treno è arrivato a Liverpool Street alle 8 e 40 invece che alle 8 e 23, ritardo che lo ha reso puntuale con la morte. Il primo convoglio utile della Circle Line, entrato in stazione pochi minuti dopo, era lo stesso dove poco prima era salito, carico di bombe, Shehzad Tanweer. Il convoglio è saltato per aria alle 8.50, all’altezza di Aldgate. Benedetta doveva sposarsi col pakistano Fiaz Bhatti, commerciante, il prossimo 11 settembre. La sua salma arriverà in Italia questa settimana. A Giulia, la sorella di 13 anni che sta in vacanza al mare, la famiglia non ha avuto finora il coraggio di dire niente. La madre Nella vuole che la figlia sia sepolta con l’abito da sposa.
• La polizia sa chi sono i quattro kamikaze della strage di Londra, ha fatto arrestare al Cairo il quinto uomo, quello che ha fornito l’esplosivo, e crede di sapere chi sia il sesto, cioè il vero capo. Costui, a giugno e nei primi giorni di luglio, sarebbe entrato e uscito più volte dall’Inghilterra. Dei quattro kamikaze (storicamente i primi in Europa) il più giovane era Husaib Hussain, di 18 anni, pachistano. Gli inquirenti lo hanno identificato in un video del metro: lo si vede fermo con uno zaino in spalla e un’espressione preoccupata. Non ha poi preso la metropolitana, ma è uscito dalla stazione ed è salito sul 30. Non abbiamo letto spiegazioni plausibili di questo comportamento. Alcuni sostengono che la linea assegnata a Husaib era bloccata per un guasto. I genitori, ignari, hanno cercato Husaib per una settimana: sapevano solo che era andato a dormire a casa d’amici e non immaginavano quello che aveva fatto. Tanweer è quello che ha ucciso, facendosi esplodere, Benedetta Ciaccia. Il terzo attentatore, Mohamed Silique Khan, è un padre di famiglia, entrato in crisi con la moglie, afflitto da turbe depressive. Sua figlia Maryam ha otto mesi. La vedova Hasina non vuole tornare, con la bambina, nella sua casa di Dewsbury perché ha paura di rappresaglie. Questi tre attentatori, di origine pakistana, vengono definiti “gruppo di Leeds”. Il quarto è un giamaicano, Lindsay Gerrmeil. L’uomo arrestato al Cairo, Magdi al Nashar, è anche di lui di Leeds. Ha 33 anni e nega tutto. A casa però la polizia gli ha trovato la vasca da bagno piena di triperossido di tracetone, lo stesso esplosivo che aveva nelle scarpe Richard Reid, aspirante kamikaze britannico che voleva far saltare un aereo e adesso sta all’ergastolo in America.
• La lista settimanale degli attacchi terroristici è lunga. I due più gravi in Iraq: 90 morti sabato 16 luglio per un kamikaze che s’è fatto esplodere vicino a un’autocisterna piena di combustibile a Musayyb (60 chilometri a sud di Bagdad, l’autocisterna era a un passo da una moschea sciita); 32 morti a Bagdad, dei quali un americano e 31 bambini sotto i 13 anni. Stavano prendendo delle caramelle dai soldati Usa nel quartiere di al Jedidah, quando è piombata loro addosso l’autobomba. In Turchia, sabato 16 luglio, un pullman che portava turisti in spiaggia è esploso a Kusadasi, sul mar Egeo: cinque morti, tra cui una ragazza irlandese di 13 anni e una signora inglese. L’esplosivo era stato messo sotto il sedile. Non è detto che il mandante dell’attentato sia al Qaeda: gli inquirenti pensano anche a una matrice curda, a una delle tante organizzazioni indipendentiste, di ispirazione marxista. Però il Pkk, che sta dietro a tutti questi movimenti, ha smentito di essere coinvolto.
• I ministri europei non sono d’accordo sulle misure da adottare per prevenire nuovi attacchi terroristici. Riuniti a Bruxelles, non hanno prodotto che la decisione di osservare in tutta la comunità due minuti di silenzio per i morti di Londra. Per il resto, solo incomprensioni, diffidenze e polemiche. I francesi, cioè il loro ministro della Giustizia Sarkozy (gran nemico di Chirac), hanno sospeso per un mese il libero ingresso nel loro territorio di viaggiatori provenienti dagli altri paesi della comunità, provvedimento che gli accordi di Schengen prevedono e che è già stato adottato parecchie volte in passato. Dunque, almeno all’apparenza, nulla di drammatico. Però gli altri ministri della Comunità fanno notare che la Gran Bretagna non aderisce a Schengen e che gli attentatori del 7/7 erano musulmani inglesi a cui l’obbligo di mostrare il passaporto non avrebbe dato alcun fastidio. Ricordiamo che gli accordi di Schengen sono quelli che permettono la libera circolazione di uomini e merci tra un gruppo consistente di paesi della Comunità (compresa, appunto, la Francia ed esclusa l’Inghilterra).
• I leghisti vorrebbero che anche da noi Schengen venisse sospesa e che le misure antiterrorismo fossero comunque coerenti con la loro idea che ci vuole lo stato di guerra. Il ministro dell’Interno Pisanu non è d’accordo per niente e questo ha scatenato una polemica piuttosto violenta tra Pisanu e Castelli, cioè tra il ministro dell’Interno e quello della Giustizia. Non è escluso che la Lega voti contro il pacchetto di provvedimenti di Pisanu, che dovrebbe essere varato questa settimana. [Giorgio dell’Arti]