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 2005  agosto 02 Martedì calendario

Antonio Fazio nei guai

• Il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, già trionfatore apparente degli stranieri che volevano conquistare le banche italiane, si trova adesso in un guaio grosso così: i giornali hanno pubblicato conversazioni telefoniche da cui risultano sue attenzioni particolari al patron della Lodi, Gianpiero Fiorani, e protezioni materne verso il medesimo Fiorani della signora Fazio – Maria Cristina Rosati – moglie del governatore, a un tratto fotografata e biografata a iosa dai giornali. Non reati (forse), ma atteggiamenti e comportamenti che non si sa come giudicare: Fiorani, con la sua Lodi (da poco ribattezzata Banca Popolare Italiana), faceva concorrenza agli olandesi della Abn Amro per la conquista della Banca Antonveneta. In questa gara, ci si aspettava che il governatore della Banca d’Italia tenesse una posizione neutra, da arbitro, lasciando liberi i risparmiatori di decidere quale delle due offerte fosse la più conveniente. Invece le telefonate mostrano al di là di ogni dubbio che Fazio ha favorito Fiorani, forzando la situazione fino al limite: i suoi tecnici erano contrari a dare il via libera alle due Opa di Lodi-Popolare Italiana e Fazio ha chiesto allora un parere favorevole (sollecitandolo assai) a dei consulenti esterni; Lodi-Popolare Italiana, per mostrarsi più ricca di quello che è (e dunque capace di digerire un boccone assai più grosso di lei, come la Antonveneta) ha fatto finta di vendere ad amici compiacenti (Ricucci, Gnutti, ecc.) sue società, garantendo che le avrebbe ben presto ricomprate a caro prezzo, e Fazio non s’è accorto di niente. Fazio faceva entrare Fiorani in Banca d’Italia dalla porta di servizio, in modo che nessuno lo vedesse. E appena firmata l’autorizzazione all’Opa, gli ha telefonato a casa, comunicandogli il via libera e ascoltando compiaciuto le parole entusiaste dell’altro: “Ti darei un bacio in fronte”, frase che ha provocato commenti e ironie assai poco lusnghieri sulla stampa (purtroppo) di tutto il mondo. Ora si chiede a gran voce da molti esponenti politici della maggioranza e dell’opposizione che l’attuale governatore se ne vada. Ma Fazio, da quest’orecchio, non ci sente. Rimuoverlo è molto complicato e la sua carica è a vita. Inoltre, il governatore ha precipitosamente cominciato l’operazione recupero: ha sospeso le due Opa di Fiorani, lo ha convocato nel suo ufficio ed è possibile che si spinga fino a commissariare la Banca Popolare Italiana. Ha dalla sua l’incertezza di fondo sia della maggioranza che dell’opposizione. E il fatto buffo che tra i suoi alleati occulti, oltre a Berlusconi, ci sia anche D’Alema: col medesimo sistema con cui ha permesso a Fiorani di tentare la scalata alla Antonveneta, Fazio ha consentito all’assicurazione rossa Unipol di lanciare un’Opa sulla Bnl, soffiandola agli spagnoli del Banco di Bilbao. A dire la verità, le intercettazioni che si sono lette adesso toccano anche la Unipol: in una telefonata si sente Giovanni Consorte, numero uno della Unipol, chiedere a Francesco Castellano, presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano, informazioni sulle iniziative dei pubblici ministeri relativamente alla battaglia delle banche. E Castellano gli risponde.

• Una parte della polemica politica relativa a Bankitalia riguarda proprio la questione delle intercettazioni: se sono finite sui giornali vuol dire che una talpa del palazzo di giustizia milanese le ha consegnate ai cronisti. Inoltre: in alcune conversazioni risulta intercettato direttamente il telefonino del governatore o quello di sua moglie. Ma per intercettare l’utenza di qualcuno, bisogna che questo qualcuno abbia ricevuto un avviso di garanzia. E fino a questo momento né Fazio né la moglie risultano indagati. Infine sul comportamento del giudice Castellano, che ha ritenuto di poter chiacchierare delle inchieste con Giovanni Consorte, indagherà il Consiglio Superiore della Magistratura. [Giorgio Dell’Arti]