vanity, 6 agosto 2005
Incidente aereo davanti Ustica
• Alle tre del pomeriggio, trentacinque turisti italiani, età media 30 anni, che avevano accettato la settimana a Djerba tutto compreso a 600 euro (partenza da Bari), si sono poi trovati a bordo di un charter con un motore e un’elica rotti che, fallito l’atterraggio a Punta Raisi (s’è sentito il pilota urlare: “Non ce la faccio! Non ce la faccio!”), ha dovuto ammarare davanti a Ustica. Almeno sedici persone (tra cui due bambini) ci hanno rimesso la vita e, tra queste, gente che non era andata a Sharm El Sheik per paura dei terroristi. L’aereo era un Atr 72 della Tuninter, guidato dal pilota tunisino Chafik Gharbi che, a detta degli esperti, ha fatto un miracolo: l’ammaraggio è una delle operazioni più difficili, bisogna toccare la superficie del mare a una velocità non superiore ai duecento all’ora e tenendo per quanto possibile il velivolo parallelo al moto ondoso. L’Atr, dopo l’impatto (a quella velocità il mare è una lastra di pietra), s’è rotto in tre pezzi, ha imbarcato acqua, è affondato. I passeggeri superstiti sono sbucati fuori, sono rimasti ad aspettare soccorso in piedi sulle ali, altri si sono aggrappati ai salvagenti arancione, intanto i cadaveri dei turisti morti gli galleggiavano intorno, ecc. [Giorgio Dell’Arti]