Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  settembre 05 Lunedì calendario

La Banca d’Italia

• La tempesta attorno alla Banca d’Italia, con articoli e discorsi di fuoco di tutti quanti (meno la Lega) che chiedono a gran voce a Fazio di levarsi di mezzo, ha prodotto un breve disegno di legge che prevede il mandato a termine del governatore, ma dopo Fazio, e una maggiore collegialità nelle decisioni della Banca. Poco? Sufficiente? La polemica infuria. Contro il ministro Siniscalco, Francesco Giavazzi ha scritto sul Corriere della Sera un articolo di rara violenza. Quelli del patto di sindacato Rcs hanno fatto sapere che saliranno al 60%, il titolo Rcs va sempre più giù, Ricucci è indagato, Fiorani è sparito, la scalata di Consorte è in dubbio e ci si aspetta qualche altro fulmine, dato che Fazio – impassibile, serafico – ha nuovamente fatto sapere che non c’è nessuna ragione di dar le dimissioni e, alla riunione dei governatori di tutta Europa che s’è tenuta a mezza settimana, ha distribuito il suo discorso fatto al Cicr senza neanche darsi la pena di farlo tradurre in una delle lingue che si praticano nella comunità. Siniscalco, domenica scorsa, ha annunciato passi istituzionali per costringerlo a sloggiare, ma Fazio non ci ha fatto caso: in quel momento era all’Istituto Irlandese di Roma, in via della Giustiniana, dove la sua quarta figlia, Maria Chiara, di 23 anni, stava facendo i voti di castità, povertà e obbedienza, primo passo per diventare monaca. [Giorgio Dell’Arti]