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 2005  settembre 12 Lunedì calendario

La striscia di Gaza

• Ora che gli israeliani se ne sono andati, la striscia di Gaza è diventata il terreno dello scontro tra le fazioni palestinesi. Mercoledì 7 settembre cento uomini vestiti di nero e armati fino ai denti (avevano anche dei bazooka) hanno dato l’assalto alla casa di Mussa Arafat, 65 anni, cugino del raìs morto in autunno. La casa di Mussa sta proprio al centro di Gaza. Erano le cinque di mattina, c’è stata una battaglia di una ventina di minuti con le guardie del corpo, poi gli uomini vestiti di nero sono entrati in casa e ne sono usciti strascicando un Mussa terrorizzato e ancora in pigiama. Lo hanno crivellato di colpi là davanti a tutti. A suo tempo il vecchio Arafat aveva affidato al cugino pezzi di servizi segreti. Il cugino s’era arricchito con lo stesso sistema degli altri dirigenti palestinesi (compreso lo stesso raìs): facendosi corrompere mille volte e diventando così straricco. I suoi assassini dicono di far parte dei Comitati di resistenza popolare, frazione del Fatah, la corrente del presidente Abbas.

• Sabato 10, poi, il tassì dell’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi, 48 anni, da una vita in Medio Oriente, è stato bloccato alla periferia del campo profughi di Deir Al Balah da una mercedes beige. Dalla macchina sono scesi quattro uomini armati di kalashnikov, Cremonesi ha dovuto seguirli, quelli lo hanno portato “in una specie di fattoria costruita in cemento grezzo, circondata da un alto muro di cinta, nel giardino alberi di limoni, galline, due bambini che giocano nella polvere”. Qui i sequestratori gli hanno spiegato di essere militanti delle Brigate Al Aqsa, uomini del Fatah anche loro, però contrari al governo di Abu Mazen, accusato pure lui di corruzione. “Noi abbiamo costretto Israele ad abbandonare Gaza e i burocrati di Abu Mazen se ne stanno comodi nelle loro poltrone a godersi i benefici del governo. Ti sembra giusto?”. Poi hanno aggiunto: “Ti abbiamo sequestrato per obbligare il mondo a parlare di noi”. Quattro ore dopo lo hanno liberato senza torcergli un capello. Il giorno dopo Abu Mazen ha annunciato che in tre mesi e mezzo controllerà il caos di Gaza. [Giorgio Dell’Arti]