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 2005  settembre 19 Lunedì calendario

L’Afghanistan al voto

• Commenti al voto in Afghanistan – che ha eletto domenica 18 settembre il suo primo Parlamento – non sono ancora possibili dato che i risultati della consultazione si conosceranno solo fra tre settimane. Però in quel Paese è il voto in sé a essere carico di significati: fino a pochi anni fa c’erano i talebani e l’idea di eleggere una Camera bassa e dei consigli provinciali sarebbe sembrata folle. Alle donne i talebani impedivano persino l’accesso a scuola. Stavolta, invece, c’è l’obbligo di avere in Parlamento una donna ogni quattro deputati. Le elezioni rappresentano uno sforzo organizzativo e, vorremmo dire, pedagogico immane: il 55 per cento degli uomini e l’85 per cento delle donne è analfabeta, il 20 per cento dei candidati appartiene alla malavita, sette candidati sono già stati ammazzati dai talebani e le operazioni di voto si sono svolte nel terrore di qualche nuovo attacco, tanto che hanno vigilato eletti ed elettori 70 mila soldati (di cui 20 mila americani e 10 mila della Nato: ci sono anche gli italiani). Corrono per un seggio seimila persone e i posti disponibili sono 249 per la Camera e 420 per i consigli provinciali. Non esistendo i partiti, i candidati si sono raggruppati intorno a simboli di fantasia: papere, farfalle, cervi, treni, orologi, navi eccetera. Per gli abbinamenti l’Onu ha organizzato una tombola: i candidati hanno pescato da una scatola tre simboli e hanno poi scelto quello a cui abbinarsi. [Giorgio Dell’Arti]