vanity, 19 settembre 2005
Le politiche tedesche
• Angela Merkel, democristiana, e Gerhard Schröder, socialdemocratico, hanno pareggiato: alle elezioni politiche tedesche lei ha avuto più o meno il 35% e lui più o meno il 34. Angela aveva come alleato Guido Westerwelle, capo del partito liberale. L’anno scorso Westerwelle fece sapere a tutti di essere omosessuale presentandosi a una festa della Merkel col suo compagno e provocando fior di titoloni sulla Bild. Adesso ha preso il 10 per cento, che è un gran successo (l’ultima volta i liberali avevano raccolto solo il 7). Perciò: il 35 di Angela + il 10 di Guido fa 45, che non è la maggioranza assoluta. A questo modo Angela, anche se è arrivata prima, non può formare il governo.
L’alleato di Schröder è Joschka Fischer che ha avuto gli stessi voti di tre anni fa, l’8 per cento. Anche qui: il 34 di Schröder + l’8 dei Verdi fa 42. Siamo lontanissimi dalla possibilità di formare un governo.
Sarebbe disponibile, però solo per Schröder, l’8,6 per cento della sinistra radicale di Oskar Lafontaine, che si presentava per la prima volta ed è andato bene. Ma Schröder non vuole mettersi con l’estrema sinistra. Si potrebbe allora fare la Groe Koalition: Schröder e la Merkel insieme, con un programma di compromesso. Chi sarebbe però il primo ministro? La logica dice che è più forte Schröder perché in via puramente teorica potrebbe sempre fare un governo con Lafontaine, mentre la Merkel non ha a disposizione che un gabinetto di minoranza.
L’eventualità che si ripetano le elezioni appare al momento remota.
• La vera sconfitta del voto tedesco è però la cosiddetta flat tax, cioè la tassa unica del 25 per cento da applicare a tutti i redditi superiori ai 20 mila euro annui. Angela ha spiegato con tutti i particolari la sua idea in campagna elettorale, i tedeschi si sono fatti i conti e hanno visto che non conveniva (pagavano di meno solo quelli con redditi superiori ai 50 mila euro l’anno). La Merkel non ha tenuto conto della vecchia regola dei guru della comunicazione: in campagna elettorale tenersi quanto più possibile sul vago...
• I commenti dei politici italiani alle elezioni in Germania insistono su due punti: i tempi sono favorevoli ai partiti o alle coalizioni di sinistra dato che neanche in una situazione come quella tedesca – dove pareva che tutto concorresse al trionfo democristiano – la destra riesce a vincere. Inoltre, all’inizio dell’estate i sondaggi assegnavano ad Angela un vantaggio enorme, che è andato riducendosi a tutta velocità man mano che ci si avvicinava al voto. Questo tipo di commento vuol mettere in evidenza che la nostra sinistra – data per stravincente l’anno prossimo – deve stare invece molto attenta. E che la nostra destra, come del resto dice di continuo Berlusconi, non deve arrendersi fino all’ultimo minuto. [Giorgio Dell’Arti]