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 2005  ottobre 02 Domenica calendario

XI sinodo dedicato all’Eucarestia

• La semplice sequenza cronologica dei fatti darà conto dell’offensiva scatenata la settimana scorsa dalla Chiesa su temi come aborto, famiglia, omosessualità.

• Domenica 2 ottobre, i 256 vescovi e cardinali provenienti da tutto il mondo per l’XI sinodo dedicato all’Eucarestia hanno ascoltato il papa pronunciare le seguenti parole: “L’umanità contemporanea vuole possedere il mondo in modo illimitato. Dio ci è d’intralcio. O si fa di Lui una semplice frase devota o Egli viene negato del tutto, bandito dalla vita pubblica, così da perdere ogni significato. La tolleranza, che ammette, per così dire, Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della nostra vita, non è tolleranza, ma ipocrisia. Laddove l’uomo si fa padrone del mondo e proprietario di se stesso, non può esistere giustizia. Là può dominare solo l’arbitrio del potere e degli interessi”.
• Lunedì 3 ottobre, sempre al Sinodo, il patriarca di Venezia Angelo Scola, leggendo le 52 pagine in latino della sua relazione sull’Eucarestia, ha sostenuto che la comunione è un dono e non un diritto e che il credente divorziato dovrà perciò rassegnarsi al “digiuno eucaristico” (cioè non potrà prendere la comunione).
• Martedì 4 ottobre, durante la prima ora di libera discussione tra i padri sinodali, il cardinale americano William Joseph Levada, nei tre minuti che gli erano stati concessi per parlare, ha ricordato che “per la Chiesa è peccato votare i candidati politici che ammettono leggi a favore dell’aborto”.
• Mercoledì 5 ottobre l’Osservatore romano ha scritto un duro articolo contro la pillola abortiva RU486, condannando la sperimentazione di Torino (che è stata interrotta per un mese dal ministro Storace ed è ripartita lunedì 10) e definendo l’eventuale assunzione del farmaco “atto contro la vita”. “Ancora una volta – ha aggiunto – la scienza viene messa al servizio della morte”.
• Giovedì 6 ottobre è stato reso noto un documento già approvato dal papa e che diventerà ufficiale ai primi di novembre. Sono 16 pagine preparate dal cardinale polacco Zenon Grocholewski, in cui “gli atti dell’omosessualità” sono definiti ”intrinsecamente disordinati” e si fa divieto di ammettere al sacerdozio persone con tendenze omosessuali a meno che non dimostrino di esser caste da almeno tre anni e di non essere “culturalmente attratte” da film, cassette, libri a sfondo omosessuale. Escluso tassativamente che chi ha fatto professione pubblica di omosessualità possa diventar prete.
• Venerdì 7 ottobre, sempre al Sinodo, il cardinale Alfonso Lopez Trujillo ha proposto di negare la comunione ai politici che propongono leggi a favore di aborto, divorzio, unioni tra omosessuali o comunque libere. Ha poi pronunciato queste parole, vero e proprio manifesto politico dell’integralismo cattolico: “Il futuro dell’uomo e della società è minacciato dalla cosiddetta libera scelta politica che avrebbe il primato sui princìpi evangelici e anche sui riferimenti a una retta ragione. Questa minaccia è divenuta un problema scottante in non poche nazioni o parlamenti dove progetti di legge e scelte fatte fare o da fare mettono in grave pericolo la stupenda notizia, cioè il Vangelo della famiglia e della vita che formano un’unità inscindibile. Il tessuto sociale ne è ferito in modo letale, in particolare dai diversi atti contro la vita, a iniziare dal delitto abominevole dell’aborto”. [Giorgio Dell’Arti]