vanity, 10 ottobre 2005
Il Pandemic Influenza Strategic Plan
• In America il documento del governo americano intitolato Pandemic Influenza Strategic Plan prevede che ad aprile scoppi un’epidemia di influenza aviaria in un piccolo villaggio di qualche zona del mondo, a giugno sbarchino negli Stati Uniti i primi passeggeri infetti, a luglio si diffonda il contagio, esplodano rivolte, precipiti la fiducia nel governo, si intasino gli ospedali eccetera. Otto milioni e mezzo di ricoverati, un milione e novecentomila morti, 450 milioni di dollari di perdita economica. In Italia, stime delle settimane passate paventavano un milione di infetti in Italia e 150 mila morti. Previsioni credibili? O combutta tra istituti di ricerca e case farmaceutiche per creare un bisogno artificiale di farmaci e realizzare un gran business? Rino Roppuoli, responsabile dei programmi di ricerca della Chiron, ha detto che l’ideale sarebbe vaccinare tutti in anticipo e ha subito messo le mani avanti: “L’unico problema è che, una volta vaccinati tutti, non sapremo mai se il rischio pandemia era reale oppure no”. I vaccini presenti in Inghilterra metterebbero al sicuro non più del 2 per cento della popolazione. In America ci vorrebbero 600 milioni di dosi e ce ne sono 60 mila. L’Italia ha bisogno di tre milioni di dosi e, stando ai dati dello scorso agosto, ne aveva 150 mila. Però il nostro paese non importa pollame dai paesi considerati ad alto rischio.
• Il virus dell’influenza aviaria è noto con la sigla H5N1. Per ora colpisce gli uccelli e tocca gli uomini in modo statisticamente insignificante: 65 morti in Asia dal 2003 a oggi, praticamente nulla, fino a giugno, nel resto del mondo. Le ultime notizie danno però l’impressione di un avanzare del virus: tre anatre sono risultate infette in Romania, duemila tacchini in Turchia. L’infezione romena è particolarmente grave perché localizzata alla foce del Danubio, da dove partono ogni anno – e portano potenzialmente l’infezione ovunque – migliaia di uccelli migratori. In Turchia il panico è tale che, oltre ai tacchini, le autorità hanno disposto anche la soppressione di cani e gatti randagi e di tutti i volatili domestici, anche se non infetti. Le quarantene riguardano per ora una fattoria turca e otto villaggi romeni. Per attaccare l’uomo, il virus deve mutare dalla sua forma attuale, cosa che gli scienziati considerano certa. Le riviste Nature e Science, nel loro ultimo numero, hanno purtroppo dimostrato che anche la famosa spagnola del 1918-19 (quaranta milioni di morti nel mondo) fu provocata da un virus degli uccelli mutato.
• Essendo ormai passato il pericolo della mucca pazza (encefalopatia spongiforme bovina: anno 2001), dal 1° gennaio dovremmo rivedere sulle nostre tavole la fiorentina autentica, detta anche T-bone steak. Hanno votato a maggioranza per la fine del divieto gli esperti dei 25 paesi della Ue (contrari il francese e il tedesco, astenuto l’olandese). Ci vuole ancora il sì dell’Europarlamento e poi la ratifica della Commissione europea. Atti che si dicono scontati. [Giorgio Dell’Arti]