vanity, 28 novembre 2005
Addio Dolce Vita
• Un rapporto dell’Economist, intitolato Addio, Dolce Vita e firmato da John Peet, ha suscitato un vespaio: l’Italia vi è descritta come un paese in declino, dove nessuno ha né la voglia né la capacità di comandare, che non ha più il gusto di lavorare, di creare, di rischiare, un posto destinato a ridursi a pura attrazione turistica, un paese di vecchi dentro che, secondo gli inglesi, né Berlusconi né Prodi sembrano in grado di far svegliare. Berlusconi, Prodi e i rispettivi schieramenti hanno risposto molto seccati all’inchiesta e i quotidiani, mentre ne davano conto con colonne e colonne di piombo, si sono anche arrovellati sul perché il giudizio di un settimanale straniero, per quanto importante (e inglese), susciti un’eco così vasta. Prodi domenica, al convegno milanese della Margherita (“Big Talk”), ha però ammesso che l’Italia è effettivamente in declino per colpa di Berlusconi e che bisognerà fermare la discesa con riforme molto robuste. Intanto Time, suscitando minori reazioni ma con un’analisi altrettanto profonda, ha fatto la copertina su di noi e ha scritto che la nostra struttura di piccole imprese radunate nei distretti – dove si fabbricano sedie, ceramiche eccetera – sembra fatta apposta per essere aggredita e disintegrata dalla concorrenza cinese. [Giorgio Dell’Arti]