Comandini, 1 gennaio 1861
Il debito pubblico del Regno italiano
• Il debito pubblico del nuovo Regno italiano è calcolato dall’impiegato studioso di economia pubblica A. L. Vialardi, così: Antiche provincie dello Stato sardo L. 1.159.970.595; provincie lombarde, Monte di Milano L. 145.412.988; provincie dell’Emilia 42 milioni; della Toscana 209 milioni; di Napoli e Sicilia 550 milioni; totale 2.106.383.583; cui bisogna aggiungere il debito dello Stato Pontificio, annesso per la sua maggior parte al Regno, calcolabile in L. 430 milioni: totale generale 2.536.383.583 • «Nel 1861, all’atto dell’unificazione, il 57% o forse il 64% del debito pubblico totale dell’Italia era di origini sabaude, mentre l’incidenza del passivo che derivava dal Regno delle Due Sicilie era insignificante. A differenza dei Savoia, i Borbone avevano l’avversione per i bilanci in rosso e le tasse. Il deficit italiano, oggi stratosferico, è cominciato allora. Dal 1861 al 1896 il Regno d’Italia già creava un milione di debito pubblico al giorno, nelle lire di quel periodo» (Vito Tanzi a Stefano Lorenzetto. Leggi qui tutta l’intervista) • Il debito pubblico italiano equivaleva al 45% del Pil (Giovanni Vigo, Sette 21/6/2013) • Leggi qui l’andamento dei titoli del debito pubblico degli stati pre-unitari • «668 milioni di lire in oro avevano contribuito alla formazione del tesoro italiano: di questi, 443 appartenevano al Regno delle Due Sicilie al e solo 8 alla Lombardia» (L’Indipendente, 31/1/2005. Leggi qui l’articolo)