vanity, 7 gennaio 2006
Giornalista americana rapita a Bagdad
• A Bagdad è stata rapita una giornalista americana, Jill Carroll, 32 anni, corrispondete dall’Iraq del Christian Science Monitor di Boston. Una notizia da copertina, perché, dopo la prima ondata alla fine della guerra, i sequestri di americani erano cessati. La Casa Bianca non paga riscatti, lo ha sempre dichiarato ad alta voce, ha aspramente rimproverato gli italiani per i loro cedimenti ai sequestratori. E dunque il rapimento di Jill deve avere qualche altro significato. Ma quale? Nessuno ha rivendicato il sequestro. Jill viene descritta da tutti come una giornalista di straordinaria bravura e coraggio. Parlava arabo, attraversava le zone più pericolose del paese facendosi passare per la moglie del suo autista, aveva telefonato all’Ansa offrendo la sua collaborazione con questa semplice frase: “Datemi un telefono satellitare e vi racconto tutto quello che vedo”. Nell’agguato, è stato ucciso il suo interprete Abu Mariam, 30 anni, due figli piccoli, di fede cristiana. [Giorgio Dell’Arti]