vanity, 20 gennaio 2006
Una balena a Londra
• Ressa sui ponti e sulle rive del Tamigi: un iperodonte dal rostro, cioè una balena di circa 6 metri, stava risalendo il fiume, tra gli applausi di una folla assai numerosa, migliaia di scatti fotografici, gite di famiglia con bambini per assistere allo spettacolo, televisioni collegate, indici d’ascolto stratosferici e, molto presto, ansia: se la balena aveva abbandonato il mare e stava attraversando la città, voleva dire che non stava bene. Infatti sabato alle 13, giunta a Battersea, s’è arenata. E gli uomini – che le dànno la caccia in tutto il mondo e ovunque cercano di ammazzarla – qui le hanno infilato sotto la pancia dei cuscini, cioè dei galleggianti gonfiabili, l’hanno issata su una chiatta del Comune e hanno preso a trainarla verso l’estuario, carezzandola perché non avesse paura, spruzzandole addosso acqua perché non si disidratasse e parlandole piano per farle coraggio. Ogni due ore Tony Woodley riferiva in tv un bollettino medico, la cui sostanza era sempre: “Non va bene, purtroppo”. Le sono state fatte iniezioni di antibiotici, ma inutilmente. Verso le 19 di sabato, dopo qualche convulsione, la balena è morta senza rivedere il mare. [Giorgio Dell’Arti]