vanity, 30 gennaio 2006
Hamas vince
• Hamas ha vinto le elezioni in Palestina, con la maggioranza assoluta (76 seggi su 132). come se da noi si candidassero e vincessero le Brigate rosse. Hamas è l’organizzazione che recluta e prepara gli shahid, cioè gli uomini e le donne che vanno a farsi saltare per aria in mezzo ai civili israeliani. Hamas ha sulla coscienza migliaia di morti innocenti. però adesso al governo del paese, è stato eletto con un voto regolare, e il mondo, in un modo o nell’altro, dovrà farci i conti.
• Il mondo può seguire due strade: isolare questo paese governato da un partito fondamentalista, terrorista e sanguinario, sospendere ogni forma di aiuto e aspettare che si distrugga da sé. la strada che auspica, per esempio, Magdi Allam, il giornalista assai esperto di queste cose che scrive sul Corriere della Sera. Oppure si può tentare di far politica: trattare con Hamas, provare ad aprire un dialogo, credere che, essendo giunto al governo e avendo quindi resposanbilità concrete, sia possibile che si trasformi. Questa è la via auspicata, per esempio, da Andreotti e Emma Bonino. Per ora il mondo ha condannato la vittoria di Hamas con parole più o meno forti, più o meno ambigue. Venerdì 3 febbraio arriverà però a Ramallah il cancelliere tedesco Angela Merkel, nuova star della politica internazionale, e allora forse capiremo che tipo di lingua le potenze occidentali vorranno parlare con i nuovi capi palestinesi.
• Ma intanto non si può escludere che laggiù scoppi addirittura la guerra civile. Il partito avversario di Hamas, che ha governato fino ad ora e adesso ha perso le elezioni, è Fatah (o, con l’articolo, Al Fatah). il partito di Arafat, responsabile della grande miseria in cui versa il popolo palestinese, profondamente corrotto al suo interno. il partito che ha dilapidato i molti milioni di dollari e di euro ricevuti per far ricco prima di tutti Arafat – il cui tesoro è ancora nascosto da qualche parte – e, dopo Arafat, una ressa di burocrati, capetti, responsabili dei molti servizi di sicurezza, o polizie, più un’altra quantità considerevole di mezze figure addette alla distribuzione di favori, mediatori, tenutari di conti e distributori di tangenti, affaristi piccoli e grandi di ogni genere. Questa cosiddetta classe dirigente è riuscita a mala pena a pagare ai duecentomila impiegati dell’amministrazione e ai 58.705 addetti alla sicurezza gli stipendi di gennaio. Ed è molto dubbio che Hamas riesca a pagare gli stipendi di febbraio. La Palestina ha bisogno di un miliardo e mezzo di dollari l’anno per sopravvivere. Gli Stati Uniti gliene dànno 243 milioni, l’Europa 612. molto probabile che questi finanziamenti, che finirebbero a questo punto per finanziare la causa terroristica, siano sospesi. Questa è appunto la premessa – in un luogo del mondo dove tutti, anche i bambini, sono armati – per lo scoppio della guerra civile. [Giorgio Dell’Arti]