vanity, 3 febbraio 2010
La legge sul legittimo impedimento
• La Camera ha approvato, tra mille polemiche, la legge sul legittimo impedimento: 319 sì, 239 no e 40 astenuti. Gli astenuti sono quelli dell’Udc, subito messi sottoaccusa dal resto dell’opposizione per aver dato una mano a Berlusconi. Senonché l’idea di questa legge è proprio di Casini che ai primi di dicembre la mise in pista come «un male minore». In pratica: un giudice che convochi il presidente del consiglio o un suo ministro potrà ricevere un certificato della Presidenza del consiglio che proverà l’impossibilità del convocato a presentarsi. In questo caso, il magistrato non potrà infastidire ulteriormente il suo uomo per sei mesi. Al termine dei quali, però, a una nuova convocazione Palazzo Chigi potrà rispondere con un altro certificato e così idem anche per una terza e ultima volta. I diciotto mesi di tregua che Berlusconi guadagnerà in questo modo dovrebbero essere sufficienti a far diventare legge costituzionale il vecchio lodo Alfano che impediva qualunque iniziativa giudiziaria contro le prime quattro cariche dello Stato. La legge non è ancora operante: manca il sì del Senato, che ha però già approvato la norma sul processo breve, per ora messa in frigorifero. [Giorgio Dell’Arti]