vanity, 1 marzo 2010
La truffa-carosello
• La truffa-carosello, ignota fino ad oggi al grande pubblico, consiste in un giro di soldi tra società, alcune delle quali fittizie e altre, magari ancora fittizie, collocate all’estero, che un po’ evadendo l’Iva e un po’ sfruttando le differenze tra la normativa italiana e quella straniera, accumula denari in un paradiso fiscale e, nello stesso tempo, ripulisce soldi di provenienza criminale. Secondo la Procura di Roma, che ha messo sotto inchiesta una novantina di persone e ne ha arrestate 56, sono pesantemente coinvolte nel traffico le due società telefoniche Telecom (attraverso una sua controllata al 100 per cento) e Fastweb. L’ex dominus di Fastweb, Silvio Scaglia, è rientrato di corsa dal Sudamerica per farsi rinchiudere a San Vittore. Fastweb appartiene ora agli svizzeri di Swisscom, che strapagarono 47 euro ad azione per comprarla nel 2007 (adesso Fastweb ne vale una quindicina). Gli svizzeri, dicendosi sorpresi della svolta data all’inchiesta, hanno dichiarato che al momento dell’Opa erano ben coscienti dell’esistenza di questa inchiesta, che non giudicarono preoccupante e inclusero nella valutazione economica data all’azienda. Nell’affaire rientra in qualche modo – che non è chiarissimo – anche la vicenda del senatore Pdl Nicola Di Girolamo, che la magistratura, previo permesso del Parlamento, vuole arrestare. Costui si sarebbe fatto eleggere all’estero pur risiedendo a Roma, grazie all’acquisto massiccio di voti organizzato dalla ”ndrangheta tramite il boss Gennaro Mobkel. Fastweb ha un milione e 700 mila clienti e i capi dell’azienda giurano che non soffriranno minimamente a causa dell’inchiesta. [Giorgio Dell’Arti]