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 2010  maggio 17 Lunedì calendario

Mettere tasse o tagliare spese?

• Tremonti sta cercando 25 o forse 26 o più probabilmente 27 miliardi da incassare in due anni. «Sta cercando» significa che li sta cercando nelle tasche degli italiani col sistema o di metter tasse o di tagliar spese. All’origine della manovra, il nostro debito e l’intimazione dell’Unione europea a tutti gli Stati di far qualcosa con la spesa pubblica, disastrata più o meno ovunque. Zapatero, per esempio, ha già preparato un pacchetto da 15 miliardi che comprende un taglio del 5% nello stipendio degli statali e del 15% in quello dei membri del governo a cui potrebbero aggiungersi i parlamentari, fine della scala mobile per le pensioni, niente bonus-bebè da 2.500 euro, restrizioni sui bonus per i farmaci, tagli agli enti locali (comuni, province, regioni) per un miliardo e due, ecc.

• Che cosa accadrà da noi? Qualcuno parla di un qualche condono e Calderoli ha detto che ministri, parlamentari e amministratori pubblici dovranno tagliarsi il 5% della busta paga. Ma le misure più importanti sembrano indirizzate al comparto dei pensionati e a quello degli statali. Pensionati: potrebbero slittare le due finestre di luglio e dicembre durante le quali avranno diritto di mettersi a riposo i sessantenni con 35 anni di contributi o i cinquantanovenni con 36. Le pensioni più alte potrebbero essere costrette a un “contributo di solidarietà” (Prodi una volta lo fissò a 3.500 euro mensili), potrebbe essere alzato il tetto dell’andata in pensione delle donne impiegate nel settore privato (per quello pubblico s’è già provveduto grazie alla Ue), certamente si andranno a sfoltire i troppi assegni d’invalidità fasulli. Statali: non sarà rinnovato il contratto di lavoro dei tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici, si pagheranno con maggior ritardo le loro liquidazioni (sei mesi invece di tre), a magistrati e professori universitari potrebbero essere bloccati gli scatti di anzianità. [Giorgio Dell’Arti]