vanity, 24 maggio 2010
Santoro e la Rai
• A meno di colpi di scena, l’anno prossimo Santoro non sarà più un dipendente Rai: martedì 18 maggio il cda ha approvato, su proposta del direttore generale Mauro Masi (7 voti a favore, 2 astenuti), un accordo quadro per la “risoluzione consensuale”. Il conduttore prenderà una liquidazione lorda di due milioni e centomila euro (tre anni di stipendio) e stipulerà un contratto – mediatore Lucio Presta – per realizzare due fiction da due puntate l’anno, costo un milione ciascuna, più altre cinque serate l’anno tra docufiction e programmi. Santoro sta in Rai dal 1987 (Samarcanda). Spiegandosi col suo pubblico giovedì scorso 20 maggio, il giornalista ha sostenuto che neanche la sua parte politica (cioè il Pd) lo difende: «Dall’editto bulgaro in poi, il mio nome è scomparso anche dalle rose di nomi, anche del centrosinistra. La verità è che l’editto bulgaro vige tutt’oggi, per giunta condiviso dal centrosinistra. La pregiudiziale contro di noi è unanime». [Giorgio Dell’Arti]