vanity, 15 aprile 2006
L’autoriparazione del cuore
• Alla piccola gallese Hannah Clark, di due anni, era stato messo in petto un altro cuore, secondo una tecnica che si chiama “trapianto eterotopico” e grazie alla quale l’organo originale resta al suo posto e quello del donatore lo affianca. Hannah, che ora ha dieci anni, stava però male per colpa del rigetto. Allora i chirurghi del Great Ormond Street Hospital for Children di Londra le hanno tolto il cuore nuovo e hanno rimesso pienamente in funzione il vecchio. andata molto bene e la bambina pare guarita. Dovrebbe essere il primo caso al mondo di cuore fatto riposare e poi rimesso in funzione. Bruno Gridelli, dell’Ismett (Istituto mediterraneo dei trapianti, di Palermo), dice che in questi otto anni probabilmente il cuore originale s’è riparato da solo, secondo processi di autorigenerazione che gli scienziati hanno già osservato e che nel cuore in genere non fanno in tempo a produrre risultati. Di qui l’importanza dell’organo ausiliario che ha permesso all’officina naturale dell’organismo di fare il suo mestiere. Gridelli aggiunge che il caso Clark incoraggia a proseguire nello studio delle cellule staminali che, iniettate nel cuore, favorirebbero proprio i processi di autoriparazione. [Giorgio Dell’Arti]