vanity, 4 settembre 2006
Veltroni uomo del momento
• Il sindaco di Roma Veltroni è certamente l’uomo del momento. Ha organizzato, mobilitando capitali per dodici milioni di euro, un festival cinematografico a Roma in concorrenza con quello di Venezia (Rutelli ha già detto che sarà meglio cambiar data), ha scritto un romanzo grazie al quale la sua foto con sguardo da cocker giganteggia in tutte le librerie della città. Ha imposto per lo Strega il simpatico Sandro Veronesi, un suo fedelissimo, che adesso deve rendergli il favore ed è venuto a Milano a presentargli il libro e a dire che noi, induriti dalla civiltà moderna, abbiamo ormai difficoltà a cogliere le visioni da cui è rapito il sindaco (deve anche avergli dato qualche consiglio nella stesura, perché sappiamo per esperienza che Veltroni non ha troppa dimestichezza con la penna e d’altra parte la trama – una telefonata a se stesso ragazzo – è tipicamente veronesiana), a Venezia s’è saputo che la figlia Martina s’è data al cinema (regia del fratello di Veronesi) e questo ha provocato un commentino al vetriolo di Massimo Gramellini sulla Stampa, poi ha fatto sapere con un comunicato che nel 2011 correrà per Palazzo Chigi, purché una riforma costituzionale cambi le regole (e dia, suppongono tutti, più poteri al premier), infine si è bellamente calato i pantaloni davanti ai tassinari della città concedendo un finto aumento del numero dei taxi in circolazione e la promessa che le tariffe saranno aumentate. Nessuna liberalizzazione quindi, mentre il ministro Bersani – che s’era illuso d’aver fatto qualcosa – deve girare con la scorta perché i tassisti menano ed è giusto perciò fargli vincere le battaglie. La vera stranezza è che, per la prima volta nella storia, i giornali si sono messi a scrivere contro il Buono per antonomasia, un effetto davvero stravagante considerato che il sindaco tiene al proprio ufficio stampa come ai propri occhi e che quest’ufficio ottiene di solito dalle redazioni tutto il consenso che il sindaco desidera. [Giorgio Dell’Arti]