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 2006  settembre 11 Lunedì calendario

I debiti di Telecom

• La Telecom ha più di 40 miliardi di debiti e ai primi di ottobre Tronchetti dovrà sborsare un bel po’ di soldi per ricomprare le quote possedute da Unicredit e Intesa, un 4,75% il cui prezzo è stato fissato quando la quotazione della società viaggiava sopra i quattro euro. Oggi sta a due euro virgola due. Dei 40 miliardi e passa di debiti, undici sono bond, sparpagliati per il mondo, e che bisogna rimborsare. L’idea è sostanzialmente quella di vendere la Tim, cioè i cellulari, il cui valore sarebbe – secondo gli uomini di Tronchetti – di una quarantina di miliardi. Poiché è quasi a punto l’accordo con gli spagnoli di Telefonica per cedere anche Tim Brasile a 6-7 miliardi, se l’operazione andasse secondo i piani la società si troverebbe non solo con l’indebitamento a zero ma addirittura con un bell’attivo di cassa. I problemi sono questi: non è detto che la volonta di vendere coincida con la volontà di qualcun altro di comprare; con 40 miliardi, invece della sola Tim, si potrebbe prendere tutto; problemi anche dopo: una volta sborsati i 40 miliardi per Tim, il compratore potrebbe lanciare un’Opa su Telecom e riprenderseli (Tronchetti pensa di difendersi svuotando subito dei soldi la società con un mega dividendo da versare ai soci e poi magari ricapitalizzando); inoltre, poiché il gruppo è in sofferenza, chi vuol comprare potrebbe aspettare un pochino, in modo da prenderlo meglio per la gola (nel mondo degli affari, usa). Tronchetti ha fatto sapere che, se non si farà avanti nessuno, metterà Tim all’asta. Neanche questo garantisce che si possa poi spuntare il prezzo migliore. I partecipanti a un’asta sono capacissimi di mettersi d’accordo prima, in modo da non scannarsi a vicenda. Un altro problema è politico: Tim sarebbe certamente comprata da un gruppo straniero e quindi ad operare in Italia non ci sarebbe più nessuna compagnia italiana (la Omnitel è stata venduta all’inglese Vodafone, la Wind all’egiziano Sawiris che era tre volte più piccolo dell’Enel e s’è fatto prestare i soldi dalle banche italiane, la 3 è fin dall’inizio dell’anglocinese Hutchinson-Whampoa). I sindacati hanno già detto di essere contrarissimi alla vendita di Tim.

• Ma, supponendo che tutto vada bene, che cosa farà Tronchetti con la Telecom risanata? Una tv via cavo da vedere su Internet: l’azienda possiede infatti sempre la rete di telefonia fissa e su questa rete possono passare film, partite di calcio, pubblicità eccetera. Telecom possiede già i diritti della Juve e infatti Sky domenica scorsa non ha potuto far vedere il debutto in B dei bianconeri (contro il Rimini: 1 a 1) perché Murdoch e Tronchetti non si sono messi d’accordo. I due si sono visti a Zante, sullo yacht del magnate australiano, e hanno parlato proprio dei cosiddetti contenuti: Telecom infatti ha la rete, ma non ha molta roba da trasmettere. Murdoch invece ha un magazzino pieno. E se Murdoch, in cambio dei contenuti, volesse un pezzo di società? E se Murdoch, invece, volesse tutta la società? E se Murdoch, invece, non volesse vendere niente? [Giorgio Dell’Arti]