vanity, 16 ottobre 2009
Ostaggi italiani
• In Afghanistan criminali comuni hanno rapito un fotografo italiano piuttosto noto, Kash Gabriele Torsello, 36 anni, barba lunga, sguardo febbricitante, una conversione spirituale all’Oriente indotta da Sai Baba al tempo in cui faceva il fotografo commerciale, di qui un lungo peregrinare nei posti più pericolosi del mondo a cominciare dal Kashmir, nel quale il nostro collega è rimasto a far foto per tre anni e dal quale s’è portato dietro il nuovo nome di Kash. Mentre scriviamo si sa assai poco del sequestro: sarebbe avvenuto sulla strada tra Helmand e Kandahar, lo stesso Kash avrebbe dato notizia del rapimento telefonando all’ospedale di Emergency a Lashkargah. I sequestratori parlano anch’essi – sembra – con gli uomini di Gino Strada. I talebani – chiamati in causa all’inizio – hanno fatto sapere di non entrarci per niente. Tutti sanno che gli italiani sono ottimi pagatori di cittadini sequestrati e questo mette ancora più a rischio la vita di chi frrequenta zone estreme. Da quando gli americani ci hanno fatto capire (sequestro Sgrena e conseguente assassinio di Calipari) che almeno in Iraq la dovevamo finire, i sequestri di italiani a Bagdad e dintorni sono cessati. Kash Torsello è pugliese di Alessano (provincia di Lecce), vive di norma a Londra, ha una moglie di nome Silvia e un figlio piccolo che ha chiamato Gabriele.
• Gli altri due italiani ostaggio di banditi in Niger – e cioè l’agente di commercio mantovano Claudio Chiodi e l’operaio lecchese Ivano De Capitani – sono stati lasciati liberi in cambio di un camion di vettovaglie, gomme e batterie per auto. Così dicono le notizie ufficiali. Tanto misero essendo il bottino, non si capisce perché a un certo punto i banditi che li tenevano in ostaggio (guidati dal monco-zoppo Barka e dal suo aiutante nano Hassan) abbiano dovuto combattere contro predoni rivali che volevano sottrargli i preziosi prigionieri. I due erano stati presi il 21 agosto durante una vacanza laggiù: s’erano volontariamente consegnati ai malviventi per permettere il rilascio di altri 22 turisti catturati con loro. Tra l’altro ci hanno rimesso (in macchine fotografiche, telecamere, telefoni satellitari ecc.) almeno centomila euro. [Giorgio Dell’Arti]