vanity, 21 giugno 2010
Regioni all’attacco
• La manovra di Tremonti – i 25 miliardi che si vogliono toglier di mezzo per prevenire una crisi alla greca – è stata messa sotto accusa dalle venti Regioni italiane, senza distinzioni tra quelle guidate dal centro-destra e quelle guidate dal centro-sinistra. L’argomento è questo: il ministero dell’Economia vuole tagliarci dieci miliardi e questo ci costringerà a non fornire più servizi essenziali. Il federalismo fiscale a questo punto non si potrà fare. Alla testa della protesta ci sono Formigoni e Vasco Errani, cioè il governatore della Lombardia (destra) e quello dell’Emilia Romagna (sinistra). La sollevazione ha preoccupato sia il ministro che gli esponenti della maggioranza. Il ministro ha assicurato che qualcosa sarà rivisto, purché il saldo finale sia sempre quello, e i leghisti – in imbarazzo perché considerano Tremonti uno dei loro – hanno proposto di distinguere tra regioni virtuose e regioni viziose: il taglio di 10 miliardi è infatti equamente distribuito fra tutti, ma i dati dimostrano che le regioni del Nord amministrano i soldi pubblici molto meglio di quelle del Sud (il cerotto che costa 1 a Milano costa 4 a Napoli, eccetera). Il finale è piuttosto curioso: alla scadenza dei termini in Commissione Bilancio risultavano presentati 2.550 emendamenti, la metà dei quali provenienti dalla maggioranza e soprattutto dai finiani, che evidentemente non intendono smettere di dar fastidio al proprio governo. [Giorgio Dell’Arti]