vanity, 17 marzo 2008
Sequestro finito male
• Il sequestro di monsignor Rahho, rapito da banditi lo scorso 29 febbraio alla fine della messa celebrata nella cattedrale di Mosul, è finito tragicamente: gli stessi sequestratori hanno telefonato pochi giorni dopo il rapimento al vescovo ausiliario di Bagdad, monsignor Shlemon Warduni, informando che l’ostaggio stava male. E poco dopo hanno fatto sapere che era morto, dando indicazioni sul luogo della sepoltura. Il cadavere, ritrovato, non presentava segni di violenza. I rapitori avevano chiesto prima 2,5 poi 5 milioni di dollari. Il delitto ha illuminato una zona dimenticata della guerra in Iraq, quella che riguarda la condizione dei cristiani del posto: 800 mila persone, metà delle quali è già scappata in Siria, Giordania o negli Stati Uniti. Un pregiudizio attribuisce ai cattolici iracheni ricchezze immense, provenienti – secondo la voce popolare – da finanziamente fatti arrivare in Iraq dal Vaticano e dalla Casa Bianca. La chiesa caldea, di cui Rahho era un esponente, e i cui riti si svolgono ancora «nella lingua di Cristo», rischia a causa di queste persecuzioni di sparire. [Giorgio Dell’Arti]