vanity, 5 maggio 2008
Alemanno e il Pd
• Intanto, la vittoria a Roma di Alemanno ha fatto intravedere un principio di lotta intestina dentro il Partito democratico, subito spenta dalla minaccia di Veltroni di convocare un congresso a ottobre (“minaccia”, perché un congresso a ottobre o rivoterebbe lo stesso Veltroni facendolo ancora più forte o metterebbe alla testa del partito qualcun altro che dopo un eventuale smacco alle europee potrebbe essere nuovamente rovesciato da un Veltroni divenuto a questo punto invincibile). C’è tuttavia il fatto inesplicabile che a Roma 55 mila persone hanno votato per il democratico Zingaretti alla Provincia e, a Roma, per il destro Alemanno. Una condanna di Rutelli (ora furibondo)? Una condanna di Veltroni (ora silente)? Una vendetta degli arcobaleni (che negano)? Mentre le analisi politiche imperversano, qualche questione relativa alla gestione veltroniana viene alla luce. Il Sole 24 Ore scrive in prima pagina che Alemanno ha trovato al Comune un buco di 7 miliardi che sono probabilmente 10 dato che non sono stati (legittimamente) messi a bilancio certi debiti garantiti dalla Regione. Le baraccopoli cresciute durante la gestione Veltroni sarebbero addirittura 85. Alemanno promette di «riparare i guasti», ma infila qualche gaffe anche lui. Dice di voler abbattere la teca in cui l’architetto Meier ha chiuso l’ara Pacis, ma poi si pente e promette un referendum, si rimangia anche la promessa di rimuovere Bettini dalla Festa del Cinema e di sostituirlo con Squitieri: Squitieri, nelle prime interviste, ha fatto capire infatti che la Festa del Cinema la abolirebbe. Adesso il neo-sindaco dice di voler destinare la Festa al cinema italiano, collegandola ai David di Donatello, e basta con le star holllywoodiane che vengono a farsi pubblicità da noi a caro prezzo. Quest’ultima idea ha provocato subito articoli di Variety e di altra stampa specializzata Usa, articoli nei quali si ricorda il passato neofascista del sindaco, che è stato in galera da giovane per aver partecipato a qualche rissa con i rossi eccetera. I giornalisti americani dànno voce a una preoccupazione autentica dei divi Usa. Luca Barbareschi ha raccontato a Sky che, ogni volta che va in America, c’è sempre qualche De Niro o qualche Di Caprio che gli domanda: «Ma da voi c’è sempre quel simpatico sindaco che ci dà un sacco di soldi per non fare niente?». [Giorgio Dell’Arti]