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 2008  maggio 19 Lunedì calendario

Zingari rischiano il linciaggio

• La signora Flora Martinelli, del quartiere napoletano Ponticelli, lascia un attimo di là la figliolina Camilla di sei mesi, ed ecco quando rientra nella stanza la figliolina non c’è più e la porta di casa è aperta. Corre perciò sul pianerottolo e vede una zingara che sta scendendo le scale a precipizio, tenendo in braccio la piccolina. La insegue, le strappa la neonata dalle mani, ma intanto le due donne sono uscite in strada, alle grida è accorsa gente, la zingara sta per essere linciata. Arrivano gli agenti, la portano in prigione, lei dice di chiamarsi Maria o forse Angelica, intanto la televisione racconta l’episodio, questo innesca una reazione che qui da noi finora non s’era mai vista: una folla di un centinaio di napoletani dà l’assalto ai sei campi zingari della zona e vuole farsi giustizia da sé. In un paio di giorni i campi sono vuoti – diciamo “campi”, ma si tratta di baraccopoli da terzo mondo, dove vivevano 5-600 persone – e allora il popolo degli italiani si sfoga incendiando le baracche e pronunciando frasi come «peccato che dentro non ci fosse nessuno», «il fuoco purifica da queste merde che non si lavano mai», «la pulizia etnica si fa necessaria» eccetera. L’Europa e in particolare la Spagna ci dànno dei razzisti, mentre Maroni, il nuovo ministro dell’Interno, promette il pugno di ferro per zingari, clandestini e immigrati irregolari. I sondaggi, commissionati oltre tutto anche in mezzo a lettori di giornali di sinistra, fanno vedere che il 52% degli intervistati vogliono mandare via gli stranieri e, quando si pronuncia la parola “zingari”, questa percentuale sale al 70 per cento. Il pugno duro di Maroni si scontra col problema delle badanti non in regola, senza le quali lo Stato dovrebbe stanziare almeno 15 miliardi di euro per soccorrere una popolazione (la nostra) sempre più vecchia. Ma Maroni dice che per le badanti si studierà una qualche eccezione, «purché non si parli di sanatoria».  [Giorgio Dell’Arti]