vanity, 3 giugno 2008
Obama per i democratici
• Obama è il candidato dei democratici, otterrà la nomination ad agosto e sfiderà McCain per la presidenza degli Stati Uniti. Come tutti sanno, si tratta di un nero e questo rende storiche le primarie democratiche del 2008 e, comunque vada a finire, l’elezione del prossimo novembre. Hillary Clinton si è ritirata con percepibile riluttanza: definitivamente fuori dai giochi già all’inizio della settimana, dopo la sconfitta in Montana, ha atteso cinque giorni per annunciare l’appoggio suo e dei suoi a Barack. La platea di patiti e patite, che la ascoltava nel chiostro del Building Museum di Washington, ha molto mugugnato a sentire che adesso bisogna votare Obama. E questo, per il candidato democratico, è un problema: l’ultimo sondaggio lo dà in vantaggio su McCain per 48 a 42, ma si tratta di numeri al momento poco significativi. Invece il 20% dei 18 milioni che hanno sostenuto Hillary avrebbe deciso di astenersi pur di non votare Barack. A meno che (forse) Hillary non venga nominata vicepresidente, ipotesi però che sembra a tutti impossibile per via dell’opacità dei finanziamenti incassati dalle fondazioni di Bill Clinton. Hillary, nel suo discorso di sabato scorso, s’è sgolata nel sostenere che a questo punto Obama va appogiato. La Clinton ha 30 milioni di debiti e il candidato vincitore s’è impegnato ad aiutarla subito con 12 milioni che verranno direttamente dai suoi e con qualche posizione di prestigio, più tardi. Se non sarà la vicepresidenza sarà un posto alla Corte suprema o simili. [Giorgio Dell’Arti]