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 2010  luglio 05 Lunedì calendario

La tesi di Tremonti

• La manovra è in discussione al Senato e ha provocato la rivolta delle Regioni colpite da tagli per una decina di miliardi. Il destro Formigoni (Lombardia) e il sinistro Errani (Emilia-Romagna) si sono per l’occasione alleati. La tesi di Tremonti è sempre stata quella che le Regioni, generalmente parlando, spendono male i loro soldi (sedi faraoniche anche all’estero, organici gonfiati ecc.). La settimana scorsa però sono intervenuti due fatti nuovi: Tremonti ha chiamato “cialtroni” i governatori che non utilizzano i denari messi a loro disposizione dall’Europa (una quarantina di miliardi e i “cialtroni” stanno tutti al Sud) e l’onorevole Azzollini, Pdl, relatore della legge, ha presentato un emendamento che prevede la possibilità di tagliare per decreto le tredicesime di poliziotti e militari, vigili del fuoco, ricercatori e professori universitari, magistrati, diplomatici, avvocati dello Stato. Questo taglio avrebbe permesso di pagare gli arretrati agli statali – i cui contratti sono bloccati per tre anni – e di riconoscer loro anche i soldi in più meritati con promozioni e straordinari. Ma il titolo «Il governo taglia le tredicesime» risultava al presidente del Consiglio piuttosto indigeribile. E così Berlusconi ha annunciato in tv che «nessuna tredicesima sarà tagliata», affrontando poi in camera charitatis il suo ministro, secondo il Corriere della Sera pronto a dare le dimissioni. Questo, dei tre punti di crisi, appare il più difficile da governare. Tremonti vuole togliere dalle tasche degli italiani 25 miliardi per non far fare loro la fine della Grecia. E in Grecia le tredicesime degli statali sono state tagliate senza pietà. [Giorgio Dell’Arti]