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 2010  luglio 19 Lunedì calendario

Il governo resterà in piedi?

• Il mondo politico si interroga sulle possibilità che il governo Berlusconi resti in piedi e sui possibili scenari della fase successiva. Tremonti – che la settimana scorsa ha avuto momenti di tensione con Letta per il piglio troppo decisionista con cui ha varato la manovra economica (passata intanto al Senato giovedì 15 luglio col voto di fiducia) – ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui sostiene che l’ipotesi di una caduta di Berlusconi con possibile ingresso a Palazzo Chigi dello stesso Tremonti non esiste, essendo il governo solido e le (eventuali) questioni di moralità interna risolvibili senza traumi. Tuttavia i chiacchiericci della cittadella politica intorno agli scenari futuri non si placano. Potrebbero esserci: elezioni subito, oppure governo tecnico che, prima di mandare il Paese alle urne, prepari una nuova legge elettorale (intorno alla quale il disaccordo tra tutte le forze politico è però totale), impossibile sapere adesso se questo governo tecnico sarebbe guidato da Berlusconi (improbabile) o dalla solita personalità super partes (per ora non individuata). Ancora: nuovo governo di larghe intese che faccia le riforme e arrivi al 2013 (oppure no), con dentro l’Udc e forse guidato da Berlusconi, oppure non guidato da Berlusconi, ma forse da Tremonti, con dentro l’Udc, i finiani e magari qualche pezzo del Pd, nel frattempo andato in frantumi proprio sul punto chiave dell’esserci o non esserci in un esecutivo come questo. Altra questione: se i finiani e Berlusconi arriveranno a un’intesa, se si divideranno, se si divideranno però federandosi. Berlusconi promette di rifondare il partito entro agosto, Bersani, in America per troppo tempo, appena tornato ha detto che non vuole vedere vecchi film, Vendola si candida a dirigere il Pd col sistema delle primarie avversatissimo nel suo partito, Rutelli ha manifestato qualche debole apertura verso il centro-destra, peraltro tutta da verificare, eccetera. [Giorgio Dell’Arti]