vanity, 10 gennaio 2009
Berlusconi e la giustizia
• Berlusconi vuole separare pubblici ministeri e giudici giudicanti, ma tra la cosiddetta gente il problema della giustizia è tutt’altro: un muratore di nome Denis Occhi, che confessa di aver ammazzato la moglie, non farà neanche un giorno di cella perché per quel delitto è già stato processato e assolto, e la legge vieta di riportarlo alla sbarra per lo stesso reato; un genovese di nome Luca Delfino, che era già indagato per l’assassinio di una fidanzata, venne lasciato a piede libero e ammazzò una seconda fidanzata: per questo delitto – di cui il giudice che decise di non tenerlo in cella ha una certa responsabilità – è stato condannato ad appena 16 anni, grazie al rito abbreviato e al riconoscimento dell’infermità mentale: il padre della povera donna morta, dopo la sentenza, ha detto che, a questo punto, lo aspetterà all’uscita di prigione per ammazzarlo con le sue mani; infine l’ingegnere Marco Furlan e il fisico Wolfgang Abel, che tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta ammazzarono per noia almeno 15 persone col nome d’arte di Ludwih, escono adesso avendo passato in cella molto meno dei 27 anni a cui erano stati condannati. Anche qui sconti, buone condotte e quant’altro. La gente ne parla parecchio. [Giorgio Dell’Arti]