vanity, 26 gennaio 2009
Problemi a Lampedusa
• Problemi di ordine pubblico si sono registrati anche a Lampedusa. Qui Maroni, il ministro degli Interni leghista, ha cambiato politica: non vuole più trasferire in continente gli immigrati che sbarcano dall’Africa perché è provato che, una volta portati passato il mare, quelli evadono e non è più possibile riprenderli. La struttura attuale di Lampedusa è però solo un Centro di prima accoglienza, dunque per mettere in pratica il suo progetto – molto sensato – il ministro ha bisogno di creare nell’isola un nuovo Centro, stavolta di ”identificazione e di espulsione”. Con questa linea, però, Maroni s’è creato due nemici: il sindaco Bernardino De Rubeis (centro-destra), che a capo di un gruppo di isolani manifesta contro l’idea di «trasformare Lampedusa in un carcere». E gli stessi immigrati, i quali vogliono invece essere portati in continente per potere completare la loro fuga. Sabato 24 s’è assistito così al curioso spettacolo degli africani, che hanno rotto i cancelli del Centro e si sono riversati nelle strade chiedendo a gran voce libertà, applauditi da una parte degli stessi lampedusani. Per avere un quadro completo della situazione: l’isola è grande 20 chilometri quadrati ed è abitata da seimila persone. Il Centro, ufficialmente in grado di ospitare 800 persone, ne accoglie al momento il doppio. Il versante diplomatico della faccenda è in fieri: il Parlamento deve approvare le intese italo-libiche dello scorso dicembre e fino al momento della loro conversione in legge Gheddafi si sente libero di lasciar partire chi vuole partire. Con i tunisini si dovrebbe firmare questa settimana un trattato bilaterale che permetterebbe intanto il rimpatrio di 1200 immigrati attualmente ospiti di Lampedusa. [Giorgio Dell’Arti]