vanity, 16 febbraio 2009
Elezioni in Sardegna
• Le elezioni in Sardegna, che alla vigilia si preannunciavano sul filo del rasoio, vengono invece vinte in modo schiacciante da Berlusconi: 56,7% per la coalizione di centro-destra (che comprende l’Udc), 38,6% per quella di centro-sinistra. Per il Pd – che vale in quel voto più o meno il 25% – il dato è reso più grave dal fatto che il candidato Renato Soru, governatore uscente, ha preso molti più voti dei partiti che lo sostengono. Nel confronto diretto con l’avversario Cappellacci, infatti, la sua sconfitta si ridimensiona in un 51,9 a 42,8. Dunque, a perdere è stato soprattutto il Pd. Altro elemento negativo per i democratici: il vero vincitore non è il commercialista di Berlusconi Ugo Cappellacci, 48 anni e una bella faccia sorridente ma sconosciuta, ma lo stesso Berlusconi, che è andato in Sardegna cinque volte a sostenere le ragioni della sua parte e che ha impegnato se stesso in prima persona, al punto da rischiare una sconfitta personale. Proprio per questo, la vittoria risulta adesso piena di significato anche sul piano generale: il Cavaliere ha infatti non solo vinto in Sardegna ma spento sul nascere le ambizioni di un possibile futuro leader del Pd. Soru, uomo reso celebre dalle fortune della sua Tiscali, dall’acquisto dell’Unità, da cinque anni di governo dell’isola condotti in mezzo alle polemiche (tassa sul lusso, rissa con i potenti locali del Pd per via di un piano che vieta qualunque costruzione a meno di due chilometri e mezzo dal mare, ecc.) aveva infatti chiaramente annunciato che, riconquistata la Sardegna, avrebbe puntato alla segreteria nazionale. [Giorgio Dell’Arti]