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 2009  marzo 16 Lunedì calendario

Premio Strega sospetto

• Il mondo della cultura italiana è sottosopra per due casi. Il primo, e meno grave: i quotidiani hanno scritto, prima ancora che il libro uscisse, che il prossimo vincitore dello Strega sarà Daniele Del Giudice, tornato in libreria dopo una dozzina d’anni con Orizzonte mobile pubblicato da Einaudi. Einaudi appartiene a Mondadori e Mondadori, se davvero Del Giudice vincesse, si piglierebbe lo Strega per la terza volta consecutiva. Per protesta, parecchie case editrici stanno meditando di disertare la competizione. un curioso caso in cui tutti hanno torto: se Del Giudice ha davvero scritto un capolavoro non c’è ragione di non farlo vincere, chiunque sia risultato primo nel 2007 e nel 2008, e quindi la logica spartitoria degli editori concorrenti («quest’anno tocca a noi») suona come minimo imbarazzante. D’altra parte, è successo ormai troppe volte che il vincitore dello Strega sia stato annunciato con troppo anticipo per non esser sospetto e senza che poi il titolo esattamente pronosticato avesse tutto questo valore. Imbarazzante anche questo, evidentemente.

• Il secondo caso, assai più grave, riguarda il professor Giuliano Soria, ispanista e formidabile patron del premio Grinzane-Cavour. Nato in ambito cattolico come un certame tra libri i cui giudici dovevano essere gli studenti delle scuole superiori, il Grinzane, grazie a Soria, è diventato in quasi trent’anni un evento-monstre, che ha premiato per qualche ragione più o meno tutti (nel 1982 persino chi scrive) distribuendo denari, regalìe in natura, viaggi da favola e cene luculliane. I denari per questa attività frenetica e con perenne tendenza a ingigantirsi sono arrivati da Regioni, Province, Comuni, Fondazioni, Enti di ogni tipo e anche sponsor privati. Milioni di euro che, secondo i magistrati, Soria ha parzialmente adoperato anche per sé, costruendosi un impressionante patrimonio immobiliare. L’uomo, universalmente noto per un carattere pessimo, è stato anche accusato da un dipendente di molestie sessuali. La settimana scorsa è finito in carcere, mentre tutte le manifestazioni legate al Grinzane sono state soppresse e il premio è ormai da considerarsi morto. L’unico accusato per ora è Soria. Ma, come ha scritto Paolo Di Stefano sul Corriere, anche la cultura italiana che adesso casca dalle nuvole – dopo aver mangiato, bevuto e festeggiato a crepapelle – non ci fa una gran figura. [Giorgio Dell’Arti]