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 1981  luglio 24 Venerdì calendario

Roberto Peci forse può essere salvato

• In via dei Prefetti, a Roma, si trova un nuovo volantino dei brigatisti firmato dal Fronte delle carceri, lo stesso che organizzò il sequestro di Peci. Si chiede al movimento rivoluzionario e al proletariato metropolitano di «esprimersi sull’opportunità di sospendere la sentenza» e di «applicare quell’umanità che da sempre caratterizza la giustizia proletaria». Le confessioni «di Roberto Peci sui due arresti del pidocchio Patrizio e sugli assassinii su commissione di via Fracchia hanno causato lacerazioni profonde nelle diverse fazioni della borghesia imperialista». Si giudicano raggiunti gli obiettivi della «campagna Peci». Quindi la sentenza, «se i rivoluzionari sono d’accordo», può essere sospesa. Ugo Intini chiama la famiglia Peci e legge il volantino al telefono. Ida Peci: «Altro che “proletari” e “proletariato”, qui a fine mese quando arriverà la bolletta del telefono non so nemmeno se lo stipendio di mio padre basterà a pagarla, con tutte le chiamate che abbiamo fatto da una parte all’altra d’Italia per cercare di salvare Roberto». [a Ezio Mauro, La Stampa 25/7/1981]

• All’alba, a Napoli, dopo 89 giorni di sequestro, le Br liberano Ciro Cirillo. È avvolto in un telone blu a strisce bianche, in via Statera, a pochi metri da Poggioreale, tra case diroccate.