vanity, 20 giugno 2009
Il mondo piange Neda Soltani
• I morti di Teheran sono forse addirittura 150, ma il mondo non fa che compiangere Neda Soltani, 16 anni, in strada col padre per manifestare contro Ahmadinejad e colpita al cuore da un cecchino basiji, che l’ha centrata stando appostato su un tetto. Nel video finito su YouTube si vede Neda che s’abbandona alla morte, si lascia andare sul selciato all’angolo tra la strada Khosravi e la strada Salelhi, gli amici la sorreggono, lei rovescia gli occhi di cui appare solo il bianco, fiumi di sangue le inondano a un certo punto il viso. I lettori ricorderanno che l’annuncio della vittoria di Ahmadinejad alle presidenziali del 12 giugno era stato accolto con imponenti manifestazioni, che sono poi proseguite per tutta la settimana e che il mondo segue col fiato sospeso. Domenica scorsa, lo stesso Ahmadinejad e il presidente del Parlamento Ali Larijani hanno accusato Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia di interferire nella vita interna del Paese: sarebbe l’Occidente a fomentare la rivolta. La Merkel ha risposto seccamente che la repressione deve finire e che le schede vanno ricontate. Che vi siano stati brogli sembra fuor di dubbio: il Washington Post ha applicato alle percentuali del voto la legge di Benford, che scopre quando una sequenza di numeri non è casuale, e il risultato ottenuto è che i numeri comunicati al mondo erano stati preparati. Il China Daily, quotidiano cinese in lingua inglese, ha scritto che in certi seggi c’è stata un’affluenza del 140%. Del resto, nel 2005 un basij si vantò di avere votato 11 volte per Ahmadinejad. In Iran ci sono 6 milioni di certificati elettorali di gente morta che resuscita regolarmente a ogni tornata elettorale. [Giorgio Dell’Arti]