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 2009  agosto 03 Lunedì calendario

Appalti e mafia

• Il nome di Gianpaolo Tarantini, detto Gianpy, al centro dell’inchiesta sulle allegre serate del presidente del Consiglio (Gianpy forniva le ragazze e le pagave duemila euro se restavano a dormire col premier, mille se lasciavano la festa troppo presto), domina anche l’altra indagine pugliese, quella che ipotizza uno scambio di favori in voti e denaro tra uomini della sinistra e fornitori della sanità regionale. Indaga una donna, il pm Desirée Digeronimo. Si tratta di un magistrato antimafia, perché il sospetto è che non il singolo uomo politico della sinistra pugliese abbia favorito e intascato, ma l’intero sistema dei partiti di sinistra sia stato complice delle pratiche mafiose sotto indagine: i carabinieri hanno perquisito le sedi di Pd, Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, Lista Emiliano (il neo-riconfermato sindaco di Bari), Socialisti Autonomisti. Il governatore Nichi Vendola s’è sentito in dovere di commentare: «Lodo la magistratura che fa pulizia, ma l’ipotesi che i nostri partiti siano associazioni a delinquere mi pare un po’ azzardata». E anche D’Alema, sceso in Puglia a sponsorizzare Bersani in vista del congresso Pd, ha dichiarato: «Questo partito non è un’associazione a delinquere e non c’entra nulla con la criminalità organizzata. I nostri bilanci sono costituiti non da tangenti ma da liberi contributi». [Giorgio Dell’Arti]