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 2009  agosto 03 Lunedì calendario

Polemiche per la pillola Ru486

• La pillola Ru486 è una polverina bianca che blocca la gestazione ed espelle il feto in un periodo di tempo incerto, in genere entro tre giorni, qualche volta addirittura entro quindici. La settimana scorsa ne è stata ammessa la libera circolazione anche in Italia, fatto che ha provocato polemiche a non finire e attacchi della Chiesa assai violenti: chi fa ricorso a questo metodo abortivo sarà scomunicato (così monsignor Sgreccia), è necessario che i medici obiettino (Bagnasco e i vescovi domenica scorsa). Le obiezioni alla Ru sono sostanzialmente due. Il metodo è così semplice che la drammaticità dell’aborto, atto col quale si impedisce di vivere a una creatura in nuce, ne viene banalizzata. Il significato della prima parte della legge 194, che vuole prevenire gli aborti e operare per una maternità consapevole, ne sarebbe contraddetto. Seconda obiezione: dati forniti dalla stessa casa produttrice, la Exelgym, documentano 29 decessi causati dalla pillola. Anche se nel mondo i numeri di casi finiti bene è enorme, non ci si può liberare di questo numero 29 con un’alzata di spalle: il Morupar, un vaccino per la trivalente, venne tolto dalla circolazione solo per aver provocato quattro schock anafilattici (senza alcun decesso). I nemici della pillola si chiedono: se non si fosse trattato dell’aborto, e cioè di un tema così politicamente significativo, si sarebbe dato il via libera alla Ru486? La Ru non sarà in vendita nelle farmacie: le donne che volessero farvi ricorso, entro i primi due mesi di gravidanza, dovranno rivolgersi all’ospedale ed essere ricoverate, procedura con la quale si contrasta la prima obiezione. Sulla seconda obiezione la discussione – troppo feroce – è aperta: la pillola, dicono i suoi fautori, evita alle donne le sofferenze dell’intervento. L’altro partito dice che non è vero. [Giorgio Dell’Arti]