vanity, 10 agosto 2009
Attacchi talebani
• Tra pochi giorni si vota in Afghanistan e questo ha comportato un intensificarsi degli attacchi talebani, colpiti però venerdì scorso dalla morte del loro capo Beitullah Mehsud, centrato da un drone (un aereo senza pilota telecomandato) a Zanghra, nel Waziristan meridionale (siamo in questo caso in Pakistan). Kabul è stata bombardata due volte, ma secondo gli occidentali i quartieri colpiti sono periferici. La Nato e gli americani sostengono con sicurezza che la capitale è ben difesa. Quanto agli italiani, bersaglio anche loro di un paio d’azioni, il governo sta pensando di cambiare le regole d’ingaggio. La definizione di ”missione di pace”, infatti, non solo contrasta con la realtà e impedisce ai nostri un’autodifesa efficace (se in pericolo non possono reagire e devono chiamare in soccorso i soldati afghani), ma dà luogo a delle vere e proprie assurdità. Per esempio: ogni volta che finiscono dentro un’azione di guerra o di guerriglia, i nostri militari sono sottoposti a un’inchiesta della magistratura italiana, che agisce come se le battaglie tra talebani e italiani fossero scontri tra bande rivali della camorra. Con questa logica, la Procura di Roma ha messo sotto sequestro 11 Lince, i blindati che i nostri militari adoperano per trasferirsi da un posto all’altro. I mezzi sequestrati, benché malridotti, sarebbero utilissimi per la fornitura dei pezzi di ricambio. Ma non si possono toccare. Il ministro della Difesa, La Russa, ha annunciato quindi che la missione in Afghanistan non verrà più definitita ”missione di pace”. Ma non sarà definita neanche ”missione di guerra”. Si sta cercando una terza formulazione. L’opposizione, almeno a quanto dice La Russa, sarebbe sostanzialmente d’accordo. [Giorgio dell’Arti]