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 2009  agosto 16 Domenica calendario

Bolt vince i cento metri

• Ai mondiali di atletica conclusisi a Berlino, il giamaicano Usain Bolt, 23 anni e un metro e 96 d’altezza, ha vinto i cento metri in 9”58 e i duecento in 19”19, record mondiale in tutti e due i casi, avversari disintegrati e limiti umani – secondo i canoni fissati in anticipo dagli scienziati – infranti. C’è tuttavia un altro punto: la Giamaica, con due milioni e mezzo di abitanti, ha vinto ben sette medaglie d’oro. Solo gli Stati Uniti, 360 milioni d’abitanti, hanno fatto meglio con dieci. Come mai? La spiegazione è interessante: i mercanti di schiavi del Settecento, venendo dall’Africa, toccavano la Giamaica per prima e i proprietari del posto avevano quindi la possibilità di scegliersi gli esemplari umani migliori. I neri sono ricchi di miocinasi, un principio attivo produttore di energia super, di cui i bianchi sono molto meno dotati. L’incrocio fra neri e caraibici ha prodotto fibre particolarmente pregiate, specialmente per la corsa. Questi dati di fondo sono stati esaltati dal fatto che in Giamaica l’atletica è lo sport nazionale, supportato dai molti soldi degli sponsor, definitivamente convinti della bontà del bacino. Nella storia dell’atletica, i nomi dei campioni giamaicani sono infati molti. Per esempio: Arthur Wint, Don Quarrie, Grace Jackson, Merlen Ottey. E, in questi mondiali, anche Jessica Ennis (britannica) e Sanya Richard (americana) hanno il padre giamaicano. Le medaglie dell’isola, geneticamente parlando, sarebbero perciò nove e la partita con gli Usa sarebbe in realtà finita in pareggio. [Giorgio Dell’Arti]