vanity, 7 settembre 2009
Libertà di stampa
• Una delle eredità della vicenda riguarda infatti i giornali e il giornalismo: che cosa si debba scrivere, se sia giusto indagare sulla vita privata delle persone, se sia ingiusto indagare sulla vita privata delle persone a meno che la vita privata non sia quella del presidente del Consiglio, eccetera. Soffriamo qui della mancanza di un giornalismo autenticamente popolare (alla maniera della stampa pop inglese) dove il privato dei potenti, chiunque essi siano, possa essere raccontato senza troppe storie. Perché il privato dei potenti, incluso il privato del presidente del Consiglio, deve necessariamente essere, e giustamente, oggetto di cronaca, anche la più feroce e barbara. Invece quando questa funzione viene svolta apparentemente a caso e da giornali che si vogliono politici, e che magari appartengono allo stesso premier o a uno dei più grandi nemici del premier, sono inevitabilmente guai. Ma darsi un sacco di arie (e vendere poco) è malattia cronica dei nostri quotidiani. [Giorgio Dell’Arti]