vanity, 7 settembre 2009
Autolesionismo per il Cavaliere
• Tra i misteri che il caso lascia dietro di sé c’è quello che l’ex direttore di Avvenire classifica con il termine di ”autolesionismo”. Avvenire ha partecipato alla campagna sui presunti festini del premier con estrema prudenza (tre risposte del direttore ad altrettante lettere). A parte un eccesso (forse) in un editoriale di Marina Corradi, ha mantenuto una linea tutto sommato sobria anche nella faccenda degli immigrati. Insomma, l’Avvenire di Boffo ha sostanzialmente sorriso al governo di Berlusconi. Il suo referente politico, cioè il cardinale Ruini, ha avuto un rapporto solido col centro-destra e ha sancìto con fermezza il divorzio dal centro-sinistra quando il governo Prodi si mise in testa di varare la famosa legge sui Dico (Prodi andò proprio in crisi, quella volta, e solo apparentemente per una faccenda di politica estera). Dunque, il Cavaliere, dando in testa al responsabile di Avvenire, si sarebbe dato la zappa sui piedi mettendo in pericolo un rapporto fino a prova contraria essenziale per la sopravvivenza di qualunque esecutivo, quello con la Chiesa. A meno che non sia vera la versione che fornisce con insistenza l’entourage del presidente del Consiglio: Feltri, coperto d’oro e messo a capo del quotidiano di famiglia per tagliare i costi e aumentare le vendite, ha inventato uno scoop colossale per ridare lustro a un prodotto in affanno. Berlusconi è stato preso in contropiede e Letta ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per ricucire (ci sarebbe riuscito, in effetti: domenica scorsa, a Viterbo, è stato ricevuto per 55 secondi da Benedetto XVI ed è venuto fuori dall’incontro con un sorriso smagliante). [Giorgio Dell’Arti]