vanity, 2 ottobre 2009
Devastazioni nel messinese
• Tre ore di pioggia intensissima sono state sufficienti a devastare la Sicilia orientale e in particolare i piccoli centri del messinese, Giampilieri, Scaletta Marina, Briga, Scaletta Zanclea. Nel momento in cui scriviamo i morti sono 25 e i dispersi 38. Ma c’è poca speranza sui dispersi, perché la zona più colpita, di circa 3,5 chilometri quadrati, è stata sommersa da un’ondata di fango, le acque di molti degli undici torrenti che la attraversano sono straripate, pezzi di montagna sono venuti giù travolgendo case costruite dove non avrebbero dovuto essere costruite mai. Alcuni di quelli dati dispersi nelle prime ore sono poi stati ritrovati – cadavere – in mare. Due anni fa, una precipitazione di uguale intensità, ma più breve (50 minuti) aveva provocato una grande frana e nessuna vittima. Erano stati stanziati 11 milioni per i lavori di messa in sicurezza, ma le amministrazioni locali non ne hanno spesa finora che la decima parte per un terrazzamento a monte della via Palombara di Giampilieri. Intanto gli inviati sul posto raccontano di case che nei loro salotti inglobano torrenti o anche di palazzine costruite a pochi metri dai binari, edifici che sono stati sbriciolati oppure si mostrano adesso grottescamente inclinati. Bertolaso ha accusato: «Pensassero meno alle feste e agli spettacoli e di più a quello che serve per evitare tragedie come questa». Ma dalle giunte locali si risponde: è tutto in regola!, volendo con questa frase significare che le carte per legittimare lo scempio edilizio sono sempre state fornite a chi le chiedeva. Berlusconi è arrivato sul posto domenica e ha curiosamente affermato che l’alluvione era prevista, anche se non di quelle dimensioni. Un inaspettato mea culpa, di cui forse il presidente del Consiglio non si è reso conto.