vanity, 11 ottobre 2009
Congresso del Pd
• Il Partito democratico oggi ha tenuto il suo strano congresso. Poche ore di assemblea all’hotel Marriot di Roma e tre solo interventi, quelli dei candidati alla segreteria del partito: Bersani, Franceschini e Ignazio Marino. I mille delegati espressi dai 7000 mini-congressi tenuti in tutt’Italia dovevano solo ratificare le candidature. A questo congresso in sordina (chiamato in realtà convenzione) non hanno neanche partecipato Veltroni e Rutelli. Il segretario sarà scelto il 25 ottobre, con le primarie. Ma mentre i tre candidati sono stati selezionati dagli iscritti, il segretario sarà eletto anche dai simpatizzanti (previo versamento di due euro). Franceschini, nettamente battuto da Bersani al primo giro (55,1 contro 36,9), pensa che sia possibile rifarsi con questi simpatizzanti. Ma dovrà prendere il 50% + 1, altrimenti si torna all’assemblea degli iscritti. Programmi: Marino insiste sulla laicità del partito (e ha avuto soltanto il 7,9% dei voti), Bersani vuole aprire all’Udc, Franceschini invece vorrebbe far asse con le piccole formazioni della sinistra oggi fuori dal Parlamento. [Giorgio Dell’Arti]