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 2009  ottobre 26 Lunedì calendario

Il vizietto di Marrazzo

• Intanto il nuovo segretario si trova alle prese con un problema molto scottante. Piero Marrazzo, prima volto della tv di Stato (Mi manda Raitre) e dal 2005 governatore della Regione Lazio per volontà di Veltroni, s’è autosospeso dall’incarico lasciando le deleghe in mano al vice, Esterino Montino. Beccato nel suo vizietto di frequentare transessuali, e ricattato da quattro carabinieri corrotti, ha preferito pagare e tacere piuttosto che denunciare i malfattori e rivendicare il suo diritto di vivere liberamente la propria sessualità, cosa che lo avrebbe messo al riparo dai contraccolpi politici della storia. Per l’uomo Marrazzo è la rovina: lasciato dalla moglie, la giornalista Roberta Serdoz, che ha dovuto personalmente leggere ai telespettari le disavventure del marito durante la rassegna stampa notturna del Tg3; perso per la politica, dove fino all’altro giorno credeva di potersi ricandidare al posto di governatore magari con una lista civica intestata al suo nome; in fuga adesso da tutti per un sentimento oggi raro e che crediamo di poter chiamare vergogna. Nel filmino alla base del ricatto – mal girato, ma chiaro – si vede l’ex governatore, senza mutande ma in camicia, che implora «non rovinatemi, non rovinatemi». La transessuale Natalì (o come si chiama), con le spalle scoperte, è seduta sul letto. La telecamera (un telefonino?) mostra in primo piano strisce di coca e, accanto, un tesserino d’identità di Marrazzo. I magistrati sono certi che la coca sia stata portata dagli stessi carabinieri felloni, per pepare ulteriormente la scena. Forse il minuto e mezzo di film in mano agli inquirenti è solo la sequenza di una scena di venti minuti, si suppone, ancora più compromettente. I transessuali della Cassia, intervistati più o meno da tutti, hanno raccontato che Marrazzo era un habitué e molto generoso, quando arrivava se lo contendevano, tiravano fuori le tette per attirarlo, sarebbe stato fidanzato sette anni con questa o con quello. Eccetera eccetera. Non va bene, secondo il centro-destra, neanche l’autosospensione, ingiustificabile, per esempio secondo Gasparri, in un caso del genere. Il Pdl punta alle elezioni subito, in gennaio, in modo da sfruttare fino in fondo lo scompiglio degli avversari. [Giorgio Dell’Arti]